giovedì 29 ottobre 2015

LETTERA APERTA A GABRIELLA GASPARINI. E IL CAKE ALLA ZUCCA CON GOCCE DI CIOCCOLATO (RIVISITATO)

Cara Gabriella,

sei un proprio un ciclone!

Non faccio in tempo a inviarti un messaggio o una mail, che mi rispondi in tempo reale.
E non importa che tu stia registrando o che ti trovi a Londra per una breve vacanza...

Ti ho conosciuta poco tempo fa, a Padova, negli studi di 7Gold.
La tua semplicità mi ha colpita immediatamente.
E mi hai subito travolta con il tuo entusiasmo contagioso.

Mi hai raccontato nei dettagli la tua esperienza a "La prova del cuoco", trasmissione cult di ogni food blogger italiana: solo tu potevi pensare di arrivare ai provini con piatti e forchette di plastica, e un dolcetto da dividere con gli altri!
Hai partecipato a una delle prime serie, hai vinto per una settimana intera, sei diventata amica di presentatori e autori.
Perfino Benedetta ti ha voluta con sé per i suoi "Menù".
E ci credo... sei bravissima!

Oggi hai una trasmissione tutta tua su TRC: si chiama Nosterchef, un nome che è tutto un programma...
Spieghi le tue ricette in modo comprensibile, con il tuo irresistibile accento modenese.
Prepari manicaretti semplici, ma appetitosissimi.

Hai scritto un libro "a quattro mani" con Alessandro Bonaccorsi, tuo amico d'infanzia e tatuatore dei divi.
Un libro così non poteva che intitolarsi "Cotto e tatuato"...

Questa settimana sei stata a "2 chiacchiere in cucina", con le mie adorate Anna Martellato e Ilenia Bazzacco.
Avete preparato degli ottimi gnocchi di zucca, che ho tutte le intenzioni di provare.
C'ero anch'io, lì con voi, quando avete registrato la puntata.
Ed è stato un piacere rivederla in TV.

Quando ci siamo conosciute, mi hai proposto un'intervista per  "La gazzetta del gusto", rivista enogastronomica online.
Non ne abbiamo fatta solo una, di interviste, ma due: la prima è andata smarrita nei meandri di internet...
Mi hai fatto leggere l'incipit: le tue parole mi hanno quasi commossa.

Domenica "La gazzetta del gusto" ha pubblicato la mia ricetta in anteprima.
E' stato emozionante vedere la foto del mio CAKE ALLA ZUCCA CON GOCCE DI CIOCCOLATO sotto il titolo!

A questo punto, che devo aggiungere, Gabriella?
Beh, mentre i tuoi messaggi da Londra fanno trillare il mio WhatsApp, mi viene proprio voglia di scriverti: "Se non ci fossi, bisognerebbe inventarti!"

Un bacione.

Valeria

IL CAKE ALLA ZUCCA CON GOCCE DI CIOCCOLATO

(questa è la versione rivisitata e "alleggerita" del cake pubblicato qualche tempo fa; le dosi sono per uno stampo da cm 12 x cm 25; ho usato la planetaria KitchenAid e il Bimby, ma si può impastare in maniera tradizionale; l'ho cotto nel forno Gaggenau)

CHE COSA SERVE?

- 200 g di PUREA di ZUCCA (ottenuta da una zucca cotta al vapore o in forno)
- 170 g di ZUCCHERO semolato
- 2 UOVA
- 130 g OLIO di RISO
- 70 g di FARINA 00
- 60 g di AMIDO di FRUMENTO
- SALE
- 1/2 bustina di LIEVITO VANIGLIATO
- 120 g di GOCCE di CIOCCOLATO (tenute in freezer fino all'ultimo momento)

COME FACCIO?

1. PRERISCALDO il forno a 160°C.

2. FRULLO insieme l'OLIO, lo ZUCCHERO e la PUREA DI ZUCCA per 60”, velocità 5.

3. AGGIUNGO dal foro i TUORLI delle UOVA: frullo 30” a velocità 4.

4. UNISCO la FARINA e l'AMIDO di FRUMENTO setacciati e il SALE. Impasto per 60”, velocità 6.
5. AGGIUNGO il LIEVITO VANIGLIATO passato attraverso un colino. Frullo per 10” a velocità 4.

6. MONTO neve gli ALBUMI e li inglobo delicatamente all'impasto.

7. UNISCO 100 g di GOCCE DI CIOCCOLATO e mescolo delicatamente con una spatola.

8. UNGO con OLIO di RISO l'interno di uno stampo da plum cake da cm 12 x cm 25 circa, lo spolverizzo con FARINA.

9. VERSO l’impasto nello stampo.

11. DISTRIBUISCO sulla superficie del cake le GOCCE DI CIOCCOLATO rimaste.

12. ATTENDO qualche istante, poi INFORNO e CUOCIO per 45-50 minuti. Prima di togliere dal forno, controllo che il tester (o uno stuzzicadenti) inserito nell’impasto ne esca asciutto e pulito.

SODDISFAZIONE *****
PAZIENZA **

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giovedì 22 ottobre 2015

POCO TEMPO, NECESSITA' DI RIDURRE LA CALORIE, VOGLIA DI QUALCOSA DI APPETITOSO... CHE NE DITE DI UNA CREMA DI ZUCCA AL LATTE CON GOCCE DI AMARETTO?

Vi chiedo scusa in anticipo: sarò talegrafica.
Purtroppo, l'unica possibilità di uscire con la ricetta del giovedì (e non mettere in ansia la mia amica Angela...) è questa: un post brevissimo e un piatto ultra-semplice.

Le cause della mia penuria di tempo sono molteplici:

1) Il corso di fotografia mi sta impegnando più del previsto (anche oggi ho scattato parecchie fotografie per i "compiti a casa" e credo proprio che, per martedì, non riuscirò a terminare la lettura del libretto di istruzioni della fotocamera);

2) Nelle ultime settimane ho frequentato tre (ripeto: tre) corsi odontoiatrici;

3) Sto gestendo la preparazione del nuovo sito del mio studio;

4) A intervalli regolari, sto andando (non è uno scherzo!!!) dal dentista... mattinate intere dedicate al mio sorriso.

Se a questi impegni aggiungiamo le ore dedicate alla mia professione e il battesimo di Adele, la nipotina nata il 12 agosto, potete immaginare come sono messa...

C'è un'altro particolare da ricordare: è arrivato il momento in cui la nutrizionista mi darà una dieta da seguire.
No, proprio non posso sgarrare!!!

Per questo, oggi mi sono regalata un comfort food essenziale... solo con un pizzico di golosità.

E' una ricetta adattissima in questo periodo pre-Halloween, che ha un unico problema: per riuscire, la zucca deve essere speciale!

 LA CREMA DI ZUCCA AL LATTE 

CON GOCCE DI AMARETTO

(questa è la mia versione della ricetta della mia amica Valentina; dosi per 4 persone; si può fare con il Bimby o con un normale frullatore a immersione: viene comunque molto bene!)

CHE COSA SERVE?

- 1 cucchiaiata di CIPOLLA tritata
- 2 cucchiai di OLIO extra vergine di oliva
- SALE
- 1 Kg di PATE' di ZUCCA (che preparo come indicato qui)
- 1 l di LATTE parzialmente scremato
- 1 cucchiaino di DADO VEGETALE BIMBY (o un dado vegetale abbondante)
- ACQUA q.b.
- NOCE MOSCATA (a piacere)
- GOCCE di AMARETTO Gadeschi q.b.


COME FACCIO?

1. SOFFRIGGO la CIPOLLA con l'OLIO e un pizzico di SALE.

2. AGGIUNGO il PATE' di ZUCCA, il LATTE, il DADO VEGETALE, porto a ebollizione e cuocio per una decina di minuti.

3. SE NECESSARIO, aggiusto di SALE, unisco un po' d'ACQUA BOLLENTE e (a piacere) un pizzico di NOCE MOSCATA.

4. FRULLO con il minipimer per almeno un minuto.

5. SERVO con una manciata di GOCCE DI AMARETTO.

SODDISFAZIONE ****
PAZIENZA *

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giovedì 15 ottobre 2015

DI NUOVO IL PAFFU, E I SUOI "FASOI IMBOGONADI"

Non ce l'ho fatta.
A tenere il Paffu all'oscuro del post pubblicato qualche settimana fa.
Anzi, gliel'ho addirittura letto in pubblico.

La reazione?
Un'unica parola, con significato escrementizio.
Ma detta con il cuore.

Il mio Paffu è così: i suoi complimenti si limitano a un "sei grassa" pronunciato a mezza voce, mi dà vigorose manate sul sedere (anche per strada) per metterne in risalto le dimensioni, non nasconde che il più grande amore della sua vita sia il lavoro.

Ma poi mi stupisce con gesti inattesi, o con uno "stiamo un po' insieme, non ci stiamo mai", oppure con regali al di fuori di qualsiasi ricorrenza.

Il Paffu ha una fame da lupo, fa grandi abbuffate alle quali contrappone ripetuti e spesso inutili periodi di digiuno, oppure sta ore in poltrona e poi ottimizza quelle lavorative camminando come un maratoneta avanti e indietro per il capannone.

Recentemente, il Paffu ha scoperto il contapassi dell'iPhone.
Ogni sera, mi mostra il percorso effettuato durante il giorno e controlla il mio: ieri i suoi passi erano venticinquemila, i miei poco più di mille.
Peccato che il mio telefono non si schiodi mai dalla scrivania.

Il Paffu è un cuoco provetto.
I suoi risotti nulla hanno da invidiare a quelli di Sergio Barzetti, la qualità del suo barbecue rasenta quella di Igles Corelli.

In questi giorni, il Paffu si è dato anche alla cucina vegetariana: sua (ma su mie indicazioni) è la caponata delle foto del 13 agosto, sua (in collaborazione con la sottoscritta) la parmigiana di melanzane grigliate, sua la ricetta che trovate in questo post.

I "FASOI IMBOGONADI" sono un tipico piatto veneto.
Erano uno dei cavalli di battaglia della nonna Carolina, che, per accelerare i tempi, faceva bollire in acqua non salata i fagioli prima di procedere alla cottura in umido.

Il Paffu ha fatto di testa propria, e il risultato è stato ottimo: un sapore essenziale, d'altri tempi, ma sorprendentemente accattivante.

E' proprio in queste cose semplici che il Paffu dà il meglio di sé, dimostrando di essere un grande chef.
Tanto che, se confrontati con i suoi manicaretti, i miei piatti possono avere un'unica opzione: andare a nascondersi.

I "FASOI IMBOGONADI"

(dosi per 6 persone)

CHE COSA SERVE?

- 3 cucchiai di OLIO extra vergine di oliva
- 4 cucchiaiate di MIX per SOFFRITTO Orogel (o il corrispondente di CIPOLLA, SEDANO, CAROTA tritati)
- 300 g di FAGIOLI BORLOTTI freschi (pesati da sgranati)
- 100 ml di VINO bianco secco
- 600 g di SUGO al BASILICO Barilla
- 1/2 cucchiaino circa di DADO VEGETALE Bimby (circa un dado del commercio)
- ACQUA bollente q.b.
- qualche foglia di BASILICO fresco


COME FACCIO?

1. IN UNA PADELLA piuttosto grande e profonda, faccio soffriggere lentamente nell'OLIO il MIX per SOFFRITTO Orogel.

2. AGGIUNGO i FAGIOLI e soffriggo a fuoco basso per un paio di minuti.

3. UNISCO il VINO e faccio sfumare.

4. A QUESTO PUNTO, unisco il SUGO di POMODORO e il DADO.

5. CONTINUO la cottura a FUOCO LENTO, aggiungendo continuamente, un po' alla volta, ACQUA BOLLENTE per mantenere morbido il sugo. Ci vorrà almeno un'ora - un'ora e mezza (ma dipende anche dai fagioli utilizzati).

6. VERSO la fine della cottura, a piacere, unisco un paio di foglie intere di BASILICO FRESCO.

SODDISFAZIONE *****
PAZIENZA ****

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giovedì 8 ottobre 2015

QUATTRO ANNI DI "PANE PER I TUOI DENTI". PER FESTEGGIARE, ASSAGGIAMO INSIEME LA TRECCIA DANESE ALLA CONFETTURA.

Mi sembra ancora impossibile.
Sì, mi sembra ancora impossibile che qualcuno mi legga.

E, invece, le visualizzazioni di PANE PER I TUOI DENTI stanno gradualmente aumentando.

Un amico giornalista che non vedevo da anni, incontrato l'altra sera, mi segue regolarmente.
A un matrimonio, una signora mi ha ringraziato per la compagnia che queste pagine le fanno.
Una mia vicina di casa impasta regolarmente la "Tigrata".
Un'altra si autotraduce in versione tradizionale le ricette dedicate al Bimby.

Sara, di cui vi ho già parlato, conosce questo blog meglio di me. E ricorda piatti che neanche sapevo di avere pubblicato.
Angela, altra vostra conoscenza, si preoccupa se ritardo nel postare.

Per non parlare del ristoratore che, l'altra sera, mi ha presentato a tutti gli altri avventori come cheffa (termine assolutamente eccessivo per una che non è in grado di cuocere decentemente una bistecca al burro).
O dei colleghi - più di settanta persone! - che mi hanno voluta in cattedra  con le mie ricette.
E dei duemilaquattrocentocinquanta MI PIACE per la pagina Facebook o delle visualizzazioni ai miei video su YouTube.

Ripeto, mi sembra ancora impossibile.
Ma, evidentemente, è vero.

E, per il quarto compleanno di PANE PER I TUOI DENTI, voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno accompagnata in quest'avventura.
Grazie di cuore a LAURA FORTI, per il bellissimo articolo che mi ha dedicato e per avermi trattata come un'amica, durante la meravigliosa giornata passata nella redazione de LA CUCINA ITALIANA.
Con lei, ringrazio anche il fotografo RICCARDO LETTIERI con la stylist BEATRICE PRADA per aver così bene valorizzato la mia torta, e la splendida JOELLE NEDERLANTS per la cortesia e professionalità con cui mi ha affiancata durante la preparazione.
Grazie alla super carissima ANNA MARTELLATO, che, parlando di me su L'ARENA, mi ha fatta conoscere alla mia città e, con le due puntate della sua trasmissione "2 chiacchiere in cucina" che mi ha dedicato,  mi ha portata in tutta Italia.
Ma grazie anche alla travolgente chef ILENIA BAZZACCO, alla dolcissima SILVIA PASSUTI, al rigorosomasimpatico aiuto-regista ENRICO BIANCHI, a tutto lo staff di 7Gold.
Grazie a SILVIA BELTRAMI, a cui devo la mia prima intervista televisiva: un'intervista che non dimenticherò mai.
Grazie a SIMONETTA CHESINI, che ha presentato sugli schermi di TeleNuovo due dei miei cavalli di battaglia: la TORTA RUSSA e il PAN D'ARANCIA.
Grazie a SILVIA, pilastro della sede veronese dell'Associazione Nazionale Dentisti Italiani, alla dottoressa Elena Boscagin, al dottor Mauro Carteri e al presidente Sandro Demonte, per avere creduto in me.

Intendiamoci, non esiste un ordine di rilevanza per i suddetti - e i successivi - ringraziamenti!
Mi piacerebbe, infatti, poter citare tutti in un'unica riga.
Purtroppo, ciò non è possibile.

Un affettuosissimo "grazie", quindi, a RENZO e a BRUNA, amici di una vita, che mi hanno sostenuta e continuano a essermi vicini.
Grazie alle mie assistenti Fabiana e Sara per il loro aiuto.
Grazie alle zie Lieta e Teresa, che non si perdono una delle mie puntate, e le riguardano anche in replica.
Grazie alla mia famiglia e ai miei amici, assaggiatori ufficiali e critici severi dei miei esperimenti (che, naturalmente, non sempre vanno a buon fine...).

E grazie, grazie, ancora grazie a VOI che mi seguite.

A volte chiudo gli occhi e cerco di immaginarvi, davanti allo schermo del vostro computer, a scartabellare tra i miei post...
Vorrei conoscervi uno per uno, appollaiarmi con voi sugli sgabelli grigi della mia cucina, offrirvi un tè nelle mie tazze bianche.
Vorrei farvi assaggiare dal vivo uno dei miei dolci.

Anche questo, e me ne dispiace, non è possibile.
Posso però dedicarvi uno dei dolci migliori tra quelli che ho impastato negli ultimi tempi.

E se vi capiterà di prepararlo - dai! - fate finta di gustarlo insieme a me...


LA TRECCIA DANESE ALLA CONFETTURA

(dosi per 12 persone; questa è la mia versione della ricetta di CookingGiulia di Giallozafferano , che ringrazio; ho usato la macchina per il pane Kenwood, il forno a microonde Samsung e il forno Gaggenau; si può impastare anche a mano)

CHE COSA SERVE?

Per la pasta:
- 250 g di FARINA 00
- 100 g di FARINA MANITOBA
- 100 g di ZUCCHERO semolato
- la scorza grattugiata di mezzo LIMONE
- 7 g di LIEVITO di BIRRA disidratato
- SALE
- 110 g di LATTE + (eventualmente) un po' 
- 60 g di BURRO
- 1 UOVO

Per farcire e decorare:
- 270 g di CONFETTURA Zuegg alla fragola (o altri gusti a piacere)
- 100 g di MANDORLE a lamelle
- due cucchiai di LATTE
- 35 g di GRANELLA di ZUCCHERO

COME FACCIO?

1. INSERISCO nel contenitore della macchina del pane le due FARINE setacciate, lo ZUCCHERO, la scorza del LIMONE, il LIEVITO. Attivo la macchina per qualche secondo in modo da amalgamare le polveri.

2. AGGIUNGO il SALE. Attivo nuovamente la macchina per qualche secondo in modo da amalgamare le polveri.

3. INTIEPIDISCO leggermente il LATTE e ammorbidisco il BURRO nel forno a microonde.

4. ROMPO l'UOVO in una ciotolina e lo sbatto velocemente con una forchetta.

5. UNISCO  alle polveri, nel contenitore della macchina per il pane, il LATTE tiepido, il BURRO ammorbidito e l'UOVO sbattuto. Se necessario, aggiungo ancora un po' di latte.

6. ATTIVO la macchina per il pane sul programma DOUGH (solo impasto).

7. AL TERMINE del programma di impasto (dopo circa 90 minuti), copro il contenitore con pellicola trasparente e lascio LIEVITARE ancora per circa mezz'ora (o almeno fino al raddoppio dell'impasto) nel forno spento con la luce accesa .

8. STENDO l'impasto su una CARTA FORNO piuttosto ampia, infarinandolo un po' e aiutandomi con un matterello. Devo creare un rettangolo delle dimensioni (approssimative) di 50 cm x 35 cm.

9. DISTRIBUISCO la CONFETTURA al centro della sfoglia (vedi foto), formando un rettangolo di 35 cm x 15 cm circa.

10. SPARGO sulla confettura le MANDORLE a lamelle.

11. CON UNA ROTELLA, incido la parte eccedente di SFOGLIA come da fotografia.

12. RIPORTO sopra il ripieno le estremità di impasto dei LATI CORTI.

13. CHIUDO le STRISCE laterali, rovesciandole sopra il ripieno e alternandole, fino a formare una TRECCIA. Per evitare che la confettura fuoriesca durante la cottura, la parte incisa della pasta deve rimanere almeno un paio di cm lontana dalla superficie della teglia (in pratica, deve essere più in alto, verso la superficie superiore della treccia, in modo che l'impasto non tagliato funga da "scodella").

14. TRASFERISCO il dolce su una TEGLIA (aiutandomi con la carta forno), lo copro con altra CARTA FORNO e lo metto a lievitare nel forno spento con la luce accesa per circa mezz'ora.

15. TOLGO il dolce dal forno.

16. PRERISCALDO il FORNO (ventilato) a 160°C.

17. SPENNELLO la treccia con il LATTE e vi distribuisco sopra la GRANELLA di ZUCCHERO.

18. INFORNO e CUOCIO per 15 - 20 minuti (controllo continuamente la cottura per evitare che scurisca troppo).

19. LASCIO INTIEPIDIRE prima di servire. Conviene consumare la TRECCIA in giornata (anche se la mia tata Manu, che ha mangiato la sua fetta a colazione, dice che è ottima anche la mattina dopo).


LA PROSSIMA VOLTA, con le stesse dosi, proverò a TOSTARE un po' le mandorle prima di usarle (credo che sentirne la croccantezza possa essere molto piacevole) e a fare DUE TRECCE piccole (penso che siano più comode da tagliare, da cuocere... e da fotografare!) anziché una grande. seguiranno comunque aggiornamenti.


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giovedì 1 ottobre 2015

UNA SERATA BELLISSIMA. E LA MERINGATA DI NIGELLA

Il Paffu incomincia a lamentarsi.
E ne ha ben donde: sono fuori casa due volte a settimana.

Ma l'altra sera è stato per una buona causa: ho frequentato un WORKSHOP di fotografia FOOD.

Giuro, ne sono uscita entusiasta.

Delle doti artistiche, didattiche e istrioniche del relatore vi ho già parlato.
Non ne conoscevo però quelle culinarie: Marco ci ha stupiti preparando (dietro mia indicazione, s'intende) una perfetta MERINGATA.

E noi allievi, nel frattempo, scattavamo...

La serata era iniziata in sordina, con la consueta introduzione del Maestro, seduto a gambe incrociate sulla scrivania.
"Se volete fare vera fotografia food, vi servono un'attrezzatura adeguata e tanto tanto tempo. E scordatevi di poter mangiare quello che avete preparato".
Insomma, roba da chiudere blog e pagine social e ritirarsi su un'isola deserta.

Ma poi è incominciato il bello: serie di immagini (che a me parevano stupende) in cui cercare gli errori, foto vecchie di 12-13 anni che mi hanno fatto sperare in un mio margine di miglioramento.

Il meglio, però, è arrivato con la parte pratica.

Chi ha provato a fotografare pesce fritto e polpette dentro una scatola di polistirolo, sa di che cosa parlo: rendere passabile un cibo brutto è un'impresa titanica.
O almeno così credevo.
E invece no: provate ad avvicinarvi il più possibile, accomodate riccioli di cipolla o di calamaro (fondamentale, per l'identificazione del mollusco, la consulenza del Paffu), scegliete la luce corretta e, soprattutto, girate intorno al "soggetto" fino a trovare la corretta angolazione... et voilà!!! Il risultato non è niente male.

Vogliamo parlare del bicchiere di Schweppes con il lime?

Qui la luce la fa da padrona: attraverso la fettina verde, amplificata dalle bollicine.
Basta saperla vedere.

Quello della meringata è stata il mio momento di gloria.

Ho distribuito gli utensili sul piano di marmo chiaro, ho elencato gli ingredienti, ho spiegato le fasi di preparazione.
Ho accolto con malcelata immodestia i complimenti per la mia organizzazione (sarò una dentista per qualcosa, o no?).
E poi ho fotografato, alternandomi agli altri partecipanti.
Panna, cioccolato, meringhe, fruste, mani...

La foto migliore? L'ha scattata Barbara: la ciotola con l'impasto riflessa sul tavolo.

Abbiamo fatto quasi l'una, ma ne valeva la pena.

Frequentare questo workshop mi ha caricata di voglia di migliorare.
Il mio umore e il mio blog, ne sono certa, ne risentiranno positivamente.


LA MERINGATA DI NIGELLA


(la ricetta originale è di Nigella Lawson; dosi per 6/8 persone; ho usato la planetaria KitchenAid e l'abbattitore Fresco Irinox, ma si può fare anche con le fruste elettriche e nel freezer)

CHE COSA SERVE?

- 200 g di CIOCCOLATO FONDENTE (io uso l’”Emilia” Zaini)
- 200 g di MERINGHETTE al CACAO (io uso le “Meringhe di Cremona al cacao” Gadeschi)
- 500 cc di PANNA FRESCA
- TOPPING al CIOCCOLATO q.b. (ho usato il Top Fabbri)
- LAMPONI freschi q.b. 


COME FACCIO?

1. TENGO il CIOCCOLATO in frigorifero fino all’ultimo momento. Poi lo spezzetto a SCAGLIE con un coltello.

2. SBRICIOLO leggermente le MERINGHETTE, schiacciandole (ma pochissimo, mi raccomando!) con il palmo della mano. Conviene fare questa operazione lasciandole nel loro sacchetto.

3. MONTO la PANNA fino a farla diventare spumosa e morbida.

4. AGGIUNGO alla PANNA MONTATA il CIOCCOLATO a scaglie e le MERINGHE sbriciolate.

5. MESCOLO delicatamente il tutto con una spatola di silicone.

6. RIVESTO una teglia da plumcake con PELLICOLA TRASPARENTE, stendendone due grandi pezzi nei due sensi e lasciandone debordare parecchia dai bordi.

7. VERSO l’impasto nella teglia, RICOPRO con la pellicola in eccesso, metto nell'ABBATTITORE per un paio d'ore o nel FREEZER per circa 8 ore.

8. LA SERVO decorata con TOPPING AL CIOCCOLATO e LAMPONI.

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