Parlo del workshop FOOD che si terrà lunedì 28 settembre presso la sede di Verona Fotografia.
Conosco già il relatore, Marco Monari: travolgente, originale, bravobravobravo.
Lo conosco perché sto già fraquentando il suo CORSO BASE DI FOTOGRAFIA.
Durante il quale, ci vengono assegnati dei compiti a casa.
L’ultima volta, c’è stato affidato
l’incarico di “raccontare una foto”.
Io, questo racconto, l’avevo preparato.
Purtroppo, il Maestro ha soprasseduto alla valutazione dei nostri lavori.
Il mio pezzo era dedicato alla pianta più bella della zono in cui vivo.
Una pianta che, purtroppo, non si trova nel mio giardino.
Vi va, se, il mio "racconto", lo faccio leggere a voi?
Io, questo racconto, l’avevo preparato.
Purtroppo, il Maestro ha soprasseduto alla valutazione dei nostri lavori.
Il mio pezzo era dedicato alla pianta più bella della zono in cui vivo.
Una pianta che, purtroppo, non si trova nel mio giardino.
Vi va, se, il mio "racconto", lo faccio leggere a voi?
“Non ne conosco la
denominazione scientifica.
Nemmeno il nome volgare.
Nemmeno il nome volgare.
E, forse, non è il
soggetto più indicato per una foto.
Ma quella di
quest’albero è sicuramente l’immagine più bella, nei dintorni di casa mia.
Si tratta di una
pianta un po’ “orientaleggiante”: guardarla, ti trasporta immediatamente dentro
una stampa giapponese.
Le foglie, a cinque
punte, ricordano quelle dell’acero.
Verdi in primavera
e in estate, durante l’autunno assumono una tonalità tra l’oro e l'amaranto.
Con l’avanzare
della stagione, poi, tutta la chioma diventa rosso fuoco: uno spettacolo.
A tutt’oggi, solo
una parte delle foglie ha cambiato il proprio colore, e la pianta verde appare
chiazzata in più punti.
Ho osservato
quest'albero in diverse ore del giorno.
Poco prima
dell’alba, appare grigiastro. Quasi triste.
Ma, non appena
sorge il sole, esplode la gioia di tutte le sue sfumature.
A mezzogiorno, sono
le ombre a farla da padrone: e le foglie illuminate spiccano in contrasto con
quelle più scure.
Al tramonto,
infine, a prevalere sarà il riflesso color oro.
La maggior parte
dei rami è sottile: chiari quelli illuminati, nerissimi quelli in ombra.
Sono poche le zone
in cui le foglie sono così rade da far trasparire lo sfondo.
Questi pertugi,
però, sono sufficienti per mostrare la superficie azzurrognola della casa dei miei vicini.
Vicini rumorosissimi.
Vicini che, incontrando il mio sguardo, girano la testa di centottanta gradi.
Insomma, vicini che non meritano, a mio parere, di avere nel proprio giardino questa poeticissima visione”.
Vicini che, incontrando il mio sguardo, girano la testa di centottanta gradi.
Insomma, vicini che non meritano, a mio parere, di avere nel proprio giardino questa poeticissima visione”.
Dopo aver visto il mio pezzo, la mia assistente Fabiana mi ha comunicato che la pianta in questione è un acero giapponese...
Mi consolerò della figuraccia con la meravigliosa e semplicissima ricetta pugliese dei
PEPERONI CON LA MOLLICA
(dosi per 6 persone; questa è la mia versione della ricetta di Giallozafferano)
CHE COSA SERVE?
- 4 PEPERONI gialli e rossi
- 4 PEPERONI gialli e rossi
- 50 g di PINOLI
- OLIO extra vergine di oliva
- CIPOLLA tritata q.b.
- 50 g di PANGRATTATO
- 50 g di PARMIGIANO grattugiato
- 2 cucchiai di CAPPERI sotto sale
- una cucchiaiata di ORIGANO
- SALE se necessario
COME FACCIO?
1. PULISCO i PEPERONI, li lavo, li asciugo, li privo dei semi e dei filamenti, li taglio a striscioline larghe circa mezzo centimetro.
- OLIO extra vergine di oliva
- CIPOLLA tritata q.b.
- 50 g di PANGRATTATO
- 50 g di PARMIGIANO grattugiato
- 2 cucchiai di CAPPERI sotto sale
- una cucchiaiata di ORIGANO
- SALE se necessario
COME FACCIO?
1. PULISCO i PEPERONI, li lavo, li asciugo, li privo dei semi e dei filamenti, li taglio a striscioline larghe circa mezzo centimetro.
2. TOSTO per qualche minuti i PINOLI, facendoli saltare in un tegamino antiaderente.
3. IN UNA PADELLA piuttosto alta, SOFFRIGGO (a fuoco basso) la CIPOLLA tritata in 3 o 4 cucchiai di OLIO.
4. AGGIUNGO i PEPERONI tagliati e li faccio cuocere a fuoco medio per circa 10 minuti.
5. NEL FRATTEMPO, in una fondina, mescolo insieme PANGRATTATO, PARMIGIANO grattugiato, i CAPPERI lavati e asciugati, l'ORIGANO.
6. UNISCO ai peperoni il COMPOSTO preparato al punto 5.
7. FACCIO CUOCERE per 5 o 10 minuti (valuto quanto liquido rilasciano i peperoni per decidere se la cottura sarà a pentola coperta o scoperta).
8. QUALCHE ISTANTE prima di togliere dal fuoco, aggiungo i PINOLI tostati.
9. AGGIUSTO di SALE e lascio INTIEPIDIRE prima di servire.
PAZIENZA *
Avete visitato il mio sito
Quante parole e sensazione può un'immgine!
RispondiEliminaQuanto hai ragione, Marina!
EliminaUn abbraccio.
Valeria
Avrei tanto voluto vedere quella foto :-) Ciao carissima, come sempre 6 super impegnata..meno male che trovi il tempo x dedicarci e tue deliziose ricette e (sempre più belle) foto :-) Come vedi sono rientrata dalle vacanze e non potevo non fare un salto a salutarti e augurarti un bellissimo we <3<3<3
RispondiEliminaTu sei sempre più gentile, cara Consuelo!!!
EliminaHo seguito su FB la tua vacanza.
E, ti confesso, ti ho anche invidiata un pochino...
Buon we anche a te.
Bacioni.
Valeria
Un bel racconto anche se non è da vergognare se non si sa come si chiama un albero o altro. Ogni giorno abbiamo da imparare. Questo piatto di peperoni è una squisitezza, i pinoli l'ha arricchito tanto !
RispondiEliminaGrazie per la comprensione, cara!
EliminaAnche a me pare che i pinoli ci stiano bene: danno al piatto una croccantezza che non guasta...
Un bacione.
Valeria