lunedì 31 ottobre 2011

IL PANE CON LA ZUCCA


Una proposta alternativa per Halloween?
Il pane con la zucca!

Quali sono gli ingredienti?
150 gr. zucca
375 g. farina
180 ml. latte
15 ml. olio extra vergine di oliva
10 gr. sale
3 gr. zucchero
1 bustina di lievito di birra disidratato
1 cucchiaio di semi di zucca (a piacere)
Come lo prepariamo?
Cuocete la zucca nel forno a microonde (alla massima potenza) per circa 10 minuti. 
Vi consiglio di non sbucciarla prima di cucinarla, ma di tagliarla in pezzi molto grossi ai quali toglierete solo i semi e le parti filamentose. Una volta cotta, pulire la zucca sarà un gioco da ragazzi…  
Fatela raffreddare,  schiacciate con una forchetta la polpa, che metterete nella macchina per il pane con gli altri ingredienti.
Io utilizzo il programma che dura, in tutto, 3 ore: quello della mia macchina è denominato “BASIC”.
Se preferite l’impasto a mano e la cottura in forno, seguite le istruzioni della mia prima ricetta: “Il pane fatto in casa”… 
Dimenticavo: il pane con la zucca è ottimo anche con l’aggiunta di una cucchiaiata di semi!
E, a questo punto... 
           HAPPY HALLOWEEN!!!

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domenica 30 ottobre 2011

BAMBINI SOTTO I SEI ANNI: DENTIFRICIO CON O SENZA FLUORO?


… è il quesito che sempre più mamme mi pongono. Non posso che rispondere riportando le “Linee guida” per la “Prevenzione della carie dalla nascita all’adolescenza”, fornite dal Ministero della Salute 
RACCOMANDAZIONE 3: 
“La somministrazione di fluoro per via sistemica è raccomandata per tutti i soggetti dai 6 mesi ai 3 anni e costituisce l’UNICA forma di somministrazione”. 
Ciò significa che, in questo periodo, è  CONSIGLIATA  la somministrazione di GOCCE/COMPRESSE DI FLUORO, eventualmente associata a DENTIFRICI SENZA FLUORO (il vostro farmacista di fiducia vi saprà consigliare quali).
RACCOMANDAZIONE 4:
“La somministrazione di fluoro per via topica attraverso l’uso di paste dentifricie a basso contenuto dii fluoro (500 ppm) è raccomandata, dai 3 ai 6 anni, due volte al giorno”. 
In pratica: dai 3 ai 6 anni, il bambino può continuare l’ASSUNZIONE DI GOCCE/COMPRESSE associata all’uso di un DENTIFRICIO A BASSO CONTENUTO DI FLUORO. La quantità di dentifricio, però, deve essere “minima, pari alla grandezza di una lenticchia”. E, affinché tale dosaggio sia rispettato, è FONDAMENTALE LA SUPERVISIONE DI UN ADULTO.
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sabato 29 ottobre 2011

I PEPERONI ALL'ACETO DELLA NONNA MINA


Mia mamma (la nonna Mina, appunto), da sempre, rifiuta di mangiare peperoni (e non solo...).
E’ assolutamente incredibile, quindi, che riesca a cucinarli in modo così sublime!
In questa ricetta, non solo la cottura, ma anche il soffritto, vengono effettuati in forno.
Con notevole risparmio di tempo nella pulizia del piano della cucina...
Li ho voluti fotografare accostandoli al servizio “buono” dei miei, per rendere il dovuto omaggio alla cuoca.
INGREDIENTI
kg. 2,5 di peperoni verdi, gialli e rossi
2 cipolle dorate
olio
poca acqua
sale
aceto bianco (mezzo bicchiere)
PREPARAZIONE
Scaldate il forno a 220°C.
Mettete l’olio e la cipolla tagliata a quadrettoni in una teglia in alluminio piuttosto grande.
Infornate la teglia e attendete che la cipolla prenda colore (non abbandonatela un solo istante: può bruciarsi a tradimento!).
A questo punto, aggiungete i peperoni tagliati a striscioline larghe circa 2/3 cm., un paio di cucchiaiate di acqua e lasciate cuocere per circa un’ora.
A cottura ultimata, irrorate con mezzo bicchiere di aceto bianco (meglio ancora se spray) e lasciate nel forno spento per un’oretta. 
Attenzione! Fino a quando i peperoni non si saranno raffreddati, teneteli d’occhio: sono così buoni che qualcuno potrebbe mangiarli tutti prima di cena...!!!
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lunedì 24 ottobre 2011

RILASSATI!!! CON IL PROTOSSIDO D'AZOTO, PUOI


La sedazione cosciente è la somministrazione di  una miscela di aria, ossigeno e protossido d’azoto con la finalità di ottenere un effetto analgesico e sedativo.
Tale effetto è stato scoperto nell'Ottocento: da allora, il protossido d’azoto è stato usato milioni di volte. 
Oggi le proprietà ansiolitiche e sedative del protossido d’azoto vengono sfruttate principalmente per il trattamento di pazienti ansiosi, e, in particolare, in odontoiatria infantile.
Negli USA e in molte altre nazioni (Inghilterra, Australia, Scandinavia) più del 50% dei dentisti usa regolarmente il protossido d'azoto. 
Come funziona la sedazione cosciente?
Attraverso una piccola maschera nasale viene somministrata una miscela di aria, ossigeno e protossido d'azoto. Già dopo pochi respiri inizia l'effetto: è una sensazione di leggerezza e rilassamento, ma il piccolo paziente rimane sempre cosciente e padrone dei propri sensi. Paure e tensioni si trasformano in una confortante sensazione di sicurezza. Il bambino può rilassarsi completamente lasciando spaziare i propri pensieri piacevoli, mentre il tempo passa al volo. 
Insieme alla paura diminuisce di molto anche la sensibilità al dolore. L'anestesia in bocca, per molti bimbi un vero e proprio stress, praticamente non viene più percepita. Anche i fastidiosi conati di vomito (per esempio durante la presa dell'impronta) e i riflessi di deglutizione sono quasi completamente eliminati sotto sedazione cosciente.
Il dentista può scegliere l'intensità dell'effetto sedativo variando il rapporto della miscela "ossigeno - protossido d'azoto" in modo individuale per ogni paziente. Dopo la seduta, il bambino respira ancora per qualche minuto dell'ossigeno puro e, quando l'effetto del gas è scomparso completamente, può lasciare lo studio odontoiatrico in condizioni perfettamente normali. Quest’ottima modulabilità rappresenta un vantaggio decisivo dell'analgesia per inalazione nei confronti di altri metodi (orale o endovenosa). 
Effetti collaterali 
La sedazione cosciente per inalazione è un metodo estremamente sicuro: in milioni di casi documentati negli USA, dove viene usato da circa il 50% dei dentisti, non si è avuto un solo inconveniente serio. 
Le uniche controindicazioni generali sono le seguenti: impossibilità alla respirazione nasale per infiammazioni o malformazioni, infezioni polmonari acute, disturbi psichiatrici gravi o tossicodipendenza, gravidanza. 
Effetti collaterali: in rarissimi casi, si possono avere nausea o vomito transitori, oppure una lieve cefalea; in una minima percentuale dei casi, la sedazione cosciente può non avere l’effetto desiderato.
La sedazione cosciente è ideale per i bambini
Il protossido d'azoto è un ausilio ideale per il trattamento di bambini paurosi, premesso comunque che il bambino riesca a respirare volutamente attraverso il naso, e che il naso sia libero e non intasato. Grazie alla forte azione rilassante e ansiolitica della miscela, circa l'ottanta per cento dei bambini che rifiutano un trattamento odontoiatrico possono essere trattati. La riduzione dei riflessi di deglutizione e di vomito, mantenendo la piena coscienza, permette anche la realizzazione corretta di ricostruzioni (per esempio otturazioni) che i bambini reticenti spesso non consentono (reazione di difesa, ripetute chiusure della bocca, ecc.). In molti casi, grazie alla sedazione cosciente, un trattamento in anestesia totale può essere evitato.
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Foto: Shutterstock

domenica 23 ottobre 2011

LA PARMIGIANA DI MELANZANE "LIGHT"

E’ la mitica ricetta di Andrea: saporitissima, fragrante, il solo vederla in tavola ti mette di buon umore.
Definirla “light” è un po’ azzardato, però… ti solleva da eventuali sensi di colpa!

INGREDIENTI
3 melanzane scure piuttosto grandi
4 mozzarelle da 125 gr. ciascuna
1 bottiglia di salsa di pomodoro
parmigiano grattugiato
olio di oliva
sale
basilico




PREPARAZIONE
Tagliate le melanzane in fette spesse poco meno di un centimetro. 
Salatele fetta per fetta, mettetele in un colapasta e lasciatele riposare per qualche ora.
Procedete quindi con la cottura: spennellate le singole fette con poco olio di oliva e fatele grigliare nel forno da entrambi i lati.
Nel frattempo, fate bollire la salsa di pomodoro affinché si addensi e tagliate le mozzarelle in fette sottili.
A questo punto, incominciate ad assemblare gli ingredienti in una pirofila (o in una teglia di alluminio con coperchio, se volete surgelare la parmigiana).
Nell’ordine, metterete i diversi strati: olio sul fondo, fette di melanzana, mozzarella, chiazze di salsa di pomodoro, parmigiano grattugiato, sale (poco), foglie di basilico a pezzetti. 
Ripetete i passaggi per tre volte. 
Completate con un filo d’olio d’oliva e infornate a 200°C per circa 40 minuti.
E’ ottima appena fatta, ma è ancora meglio se la lasciate raffreddare un po’ a temperatura ambiente.
Come ho già detto, può essere surgelata (previa cottura): vi garantisco che si conserva perfettamente!


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martedì 18 ottobre 2011

GLASSIAMO I DENTINI!!! LA SIGILLATURA DEI SOLCHI LI PROTEGGERA' DALLA CARIE


Quasi tutte le mamme conoscono la SIGILLATURA DEI SOLCHI OCCLUSALI, dato che, frequentemente, viene eseguita durante le visite odontoiatriche scolastiche.
Che cos’è?
Si tratta dell’applicazione di una resina fluida nei solchi presenti sulla zona masticante dei denti. 
Qual è la sua funzione?
E’ quella di proteggere dai batteri il fondo dei solchi, in modo da ridurre al minimo il rischio di carie in quella zona. 
Va  ricordato che la sigillatura dei solchi è in grado di salvaguardare solo la parte masticante dei denti, e non le zone tra un elemento e l’altro.
Come si esegue?
Sulla superficie detersa, viene applicato prima un apposito gel che prepara il dente per la sigillatura e, successivamente, la resina fluida sigillante.
Dopo che quest’ultima è stata inserita nei solchi occlusali, viene fatta indurire (“polimerizzata”) con una speciale lampada alogena.
Quando possibile, questo trattamento viene eseguito sotto diga.
Come si presenta?
La sigillatura dei solchi appare come una piccola “glassatura” che ricopre parte della superficie masticante.
Frequentemente vengono utilizzate resine bianche. Io preferisco usare quelle trasparenti, che, oltre ad avere una migliore estetica, permettono di verificare la situazione sottostante la sigillatura (per una valutazione più sicura, nel mio studio utilizzo un laser diagnostico).
Su quali denti si esegue?
Il trattamento va eseguito soprattutto su molari e premolari definitivi.
Può fungere da protezione anche in altre zone della bocca, qualora esistano solchi in posizioni diverse da quelle citate (es. parte palatale degli incisivi laterali o dei molari superiori, superfici esterne dei molari inferiori).
Personalmente, spesso consiglio di sigillare anche i molarini decidui (da latte), ottenendo così due vantaggi: la salvaguardia dei dentini e un avvicinamento non traumatico del bambino al dentista.
Quanto dura?
Le case produttrici delle resine da sigillatura ne garantiscono una durata di circa due anni.
Tale durata diminuisce drasticamente, però, in caso di applicazione eseguita in ambiente umido (saliva), e in presenza di traumi o di scarsa igiene orale.  
Conclusioni
La sigillatura dei solchi occlusali, se associata a una corretta igiene orale, è un trattamento assolutamente consigliato per diminuire l’incidenza della carie delle superfici masticanti (riduzione stimata in una percentuale variabile dal 50 al 70%).
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IL FUTURO DEL TUO SORRISO, NEL TEST SALIVARE


Il test salivare è un'analisi che, partendo dalla valutazione della saliva, permette di prevedere quello che sarà il futuro dei denti del paziente e di programmare la frequenza dei controlli e delle sedute di fluorizzazione.
Quando si esegue?
E’ utilissimo in caso di pazienti (soprattutto bambini) con elevata recettività alla carie.
In questi casi, è consigliabile effettuarlo prima di iniziare la terapia. Se necessario, va ripetuto in seguito.
Viene eseguito anche alle puerpere, immediatamente prima del parto, per valutare quali e quanti germi la futura mamma può trasmettere al nascituro.
A che cosa serve?
Permette di determinare le caratteristiche della saliva correlate con la carie:
quantità;
acidità;
microrganismi legati alla carie;
microrganismi legati all’assunzione di zuccheri.
Come si esegue?
Il paziente scioglie in bocca una compressa inerte, che ha la funzione di stimolare la salivazione.
La saliva prodotta nell’arco di 5 minuti viene raccolta in un piccolo contenitore.
Successivamente, ne viene misurata la quantità: maggiore è il flusso di saliva, maggiore è il lavaggio che avviene in bocca e, di conseguenza, minore il rischio di carie.
Con l’ausilio di speciali rivelatori, si calcola poi l’acidità della saliva: a saliva più acida corrisponde una maggiore probabilità di carie.
Si indaga infine sulla presenza di batteri, che, come già detto, possono essere legati alla carie oppure all’assunzione di zuccheri: la saliva raccolta viene stesa su un terreno di coltura e posta all’interno di un apposito incubatore (vedi foto). 
Dopo qualche tempo, dalla valutazione della coltura è possibile rilevare la presenza o meno di Streptococcus Mutans (il microrganismo responsabile della carie) e di Lattobacilli (i batteri rivelatori di un’eccessiva assunzione di zuccheri).
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Nella foto: il lago di Lavarone (TN).

sabato 15 ottobre 2011

IL TORTEL DI PATATE


Ricetta tipica di Cles (TN), terra natale della nostra adorata nonna Annamaria.
E’ una sorta di “frittata” a base di uova (poche!), sale, farina e patate grattugiate (tante!).
Non esiste un dosaggio preciso: ci si regola in base alla densità dell’impasto e alle abitudini, diverse per ogni famiglia.
Le patate vanno triturate con l’apposita grattugia che, in Trentino, si trova presso quasi tutti i ferramenta.
A questa “poltiglia” si aggiungono quindi il sale, una cucchiaiata di farina e le uova sbattute (la proporzione è di circa un uovo per ogni chilo di patate).
Infine, l’impasto va fritto con poco olio d’oliva.
Un tempo, ogni famiglia aveva il proprio tegame dedicato a questo piatto: era una teglia di rame che non veniva mai lavata, ma detersa con carta da pane appallottolata.
La teglia di nonna Annamaria è arrivata in eredità a me, 
che, da brava donna moderna, l’ho portata a far lucidare 
e l’ho appesa in cucina.
Oggi, in famiglia, utilizziamo per la cottura padelle antiaderenti: meno romantiche, ma tanto più igieniche e pratiche.
Durante le mie gite in Trentino, ho assaggiato degli ottimi tortei di patate cotti in forno: risultano più leggeri, anche se hanno un tempo di cottura decisamente superiore (circa 40 minuti).
Spettacolari quelli impastati con ancora meno uovo e con le patate tritate alla Julienne: vengono cotti in piccole padelle che li rendono estremamente croccanti.
Recentemente, ho provati a farli entrambi, e mi sono riusciti benissimo.
Ho provato anche a cucinare in forno i tortei impastati con le patate Julienne, ottenendo calorosi consensi...
I tortei di patate vanno serviti con affettati (tra gli altri, naturalmente, lo speck), formaggi (gorgonzola e vezzena soprattutto), cavolo cappuccio e fagioli.

SODDISFAZIONE *****
PAZIENZA ****
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venerdì 14 ottobre 2011

C'E', MA NON SI VEDE... L'APPARECCHIO INVISIBILE INVISALIGN


Seconda domanda in ordine di frequenza da parte 
dei miei carissimi pazienti è quella che riguarda 
l’ORTODONZIA INVISIBILE.
Viviamo nell’era dell’immagine: è del tutto logico, quindi, che esista la richiesta di allineare i denti evitando l’applicazione di antiestetici attacchi.
L’alternativa all’ortodonzia tradizionale è l’applicazione di una serie di mascherine trasparenti, gli “ALIGNERS”, che permettono lo spostamento degli elementi dentari senza problemi estetici.
Questi “APPARECCHI INVISIBILI” hanno un costo analogo a quello di un trattamento normale e, nella stragrande maggioranza dei casi, risultati sorprendenti.
Vanno portati per tutta la giornata e tutta la notte. 
Vengono rimossi quando si mangia, si fuma o si assumono bevande calde che potrebbero deformare l’”aligner”.
Sono facilissimi da pulire, riducendo il rischio di carie.
Sono curatissimi nelle finiture, per cui risultano estremamente confortevoli.
RIASSUMENDO
Ecco i pregi dell’ORTODONZIA INVISIBILE:
  • ESTETICA
  • MAGGIOR COMFORT
  • MENO CARIE 
  • COSTO non superiore a quello di un trattamento tradizionale.

Per ulteriori informazioni, visitate
www.invisalign.it oppure il mio sito
www.drvaleriaderossi.it



La mia foto rappresenta una scultura di Igor Mitoraj, esposta nel 2011 nella Valle dei Templi di Agrigento.

mercoledì 12 ottobre 2011

PAN DOLCE AL COCCO


La ricetta di questa torta mi è stata "passata" qualche tempo fa da Eugenia.
Nel mio raccoglitore, ho ancora il foglio rosa a quadretti su cui la razionalissima figlia di Antonella (appunto, Eugenia) mi ha riportato le indicazioni, numerandole in modo da rendere più semplice la preparazione.
Riporto la ricetta esattamente come lei me l’ha scritta, anche se, personalmente, vi consiglio di sostituire lo yogurt con 100 grammi di ricotta.
QUALI SONO GLI INGREDIENTI?
185 gr. di burro
250 gr. di zucchero + 1 cucchiaio
90 gr. di cocco disidratato + 2 cucchiai
25 ml. di latte
1 vasetto di yogurt
2 cucchiaini di essenza di vaniglia o una fiala di rum
3 uova leggermente sbattute
185 gr. di farina con lievito + sale
40 gr. di farina di granturco 
COME SI PREPARA?
1. Preriscaldate il forno a 180°C (ventilato).
2. Burro + zucchero + cocco + yogurt + vaniglia (o rum) + uova + latte.  Amalgamate bene tutto + le farine setacciate (non lavorare troppo l’impasto).
3.Trasferite il composto nella teglia.
4. Spolverizzate la torta con cocco e zucchero (IMPORTANTISSIMO!).
5. Infornate per 50-55 minuti; coprite bene il dolce con alluminio durante gli ultimi 15 minuti di cottura.

SODDISFAZIONE ******
PAZIENZA *
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lunedì 10 ottobre 2011

ILLUMINA IL TUO SORRISO, CON LO SBIANCAMENTO

Lo SBIANCAMENTO DEI DENTI è un argomento di grande interesse: quasi quotidianamente, ci vengono richieste informazioni al riguardo.


Esistono essenzialmente due tipi di sbiancamento dentale:
  1. -lo sbiancamento professionale (alla poltrona),
  2. -lo sbiancamento domiciliare (da fare a casa).


Quali sono le differenze?
Dal punto di vista dei risultati e dei costi, non vi sono particolari discrepanze.
Sono diversi i metodi di applicazione delle sostanze sbiancanti, la concentrazione del principio attivo e la collaborazione richiesta al paziente.

Vediamoli:
  1. -Sbiancamento professionale:
Dopo aver eseguito una seduta di igiene orale e protetto le gengive del paziente con un apposito gel (la cosiddetta “diga liquida”), le corone dei denti anteriori vengono ricoperte con una sostanza ad elevata capacità sbiancante.
In genere, il materiale viene attivato con lampade dedicate (o con luce laser) per circa 30 - 60 minuti.
Al termine della seduta, gel e diga liquida vengono rimossi, e i denti vengono trattati con prodotti protettivi.
Al paziente vengono comunicati i possibili sintomi post-operatori (da lievi fitte simili a scosse fino a un dolore un po’ più marcato per qualche tempo) e vengono impartite  alcune importanti raccomandazioni (non mangiare né bere alimenti colorati e non fumare per almeno due giorni; non usare particolari dentifrici).

Come si può notare, questo tipo di trattamento risulta molto semplice e poco invasivo. Inoltre, è minima la necessità di compliance, cioè di collaborazione, da parte del paziente.

  1. -Sbiancamento domiciliare:
Anche in questo caso, il trattamento deve essere preceduto da una seduta di igiene orale.
Vengono prese le impronte delle arcate per poter costruire le “mascherine” che conterranno il gel sbiancante, il quale avrà una concentrazione di principio attivo un po’ più blanda rispetto al precedente.
Viene fissata una seduta in cui il paziente impara come utilizzare le mascherine riempite di gel.
Il paziente dovrà quindi eseguire, per circa due settimane, a casa propria, applicazioni quotidiane di sostanza sbiancante. Tali applicazioni possono durare da un’ora a tutta la notte, a seconda del prodotto utilizzato.
Naturalmente, per tutta la durata del trattamento, e quindi per circa 15 giorni, il paziente non potrà mangiare o bere alimenti colorati, né fumare.

Rispetto al professionale, questo sbiancamento è altrettanto efficace. 
Risulta però più difficile da proporre, a causa della maggior collaborazione richiesta al paziente: è spesso difficile, infatti, che venga accettato l’impegno di non bere caffè né fumare per due settimane consecutive.

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